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CORONAVIRUS E PAURA: COME GESTIRE LE NOSTRE EMOZIONI?

Sembra innegabile: questo virus ha in pochissimo tempo stravolto le nostre vite e i nostri comportamenti.

Nel migliore dei casi ci ha isolati, togliendoci la sicurezza delle nostre routine quotidiane e l’ossitocina data dalla vicinanza dei cari. In altri casi ci mette di fronte a sfide ben più grandi come la lotta tra la vita e la morte, una corsa contro il tempo per cercare di fermare l’emergenza sanitaria.

Il nostro sistema nervoso è messo a dura prova: le preoccupazioni e l’ansia per ciò che accade e potrà accadere mantengono l’amigdala (che potremmo definire il nostro sistema di allarme emozionale) in continuo fermento.

?QUINDI E’ MEGLIO EVITARE DI PROVARE PAURA?

Anche se vissuta come emozione negativa, la paura è in realtà fondamentale per la nostra sopravvivenza e per la nostra difesa. Ci segnala uno stato di allarme, di emergenza, pertanto ci aiuta a metterci al riparo da situazioni pericolose, preparando la nostra mente e il nostro corpo a reagire in modo adeguato attraverso il rilascio di cortisolo (l’ormone dello stress).

Il cortisolo determina l’aumento di glicemia e grassi nel sangue, mettendo a disposizione l’energia di cui il corpo ha bisogno. Insieme al cortisolo vengono poi liberate adrenalina e noradrenalina che aumentano la pressione sanguigna per migliorare le prestazioni fisiche e la prontezza. Passata la situazione di stress l’organismo torna in equilibrio (diminuiscono tono muscolare, respiro frequenza cardiaca e pressione sanguigna) e il corpo si rilassa.

È essenziale che questa fase si ripristini in fretta, esattamente come avviene in natura quando una preda fugge dal predatore: nel giro di pochi minuti, o riesce a fuggire scappando o viene mangiata. Il rilascio prolungato di cortisolo porta a squilibri ormonali che possono determinare anche un indebolimento delle difese immunitarie.

?COSA SUCCEDE QUANDO SIAMO SOPRAFFATTI DALLE EMOZIONI?

Ricordiamoci che quando siamo in balia delle emozioni non siamo in grado di sfruttare al meglio la parte razionale del nostro cervello proprio perché il sistema limbico (area coinvolta nei processi delle emozioni) «spegne» i lobi prefrontali (la parte “ragionata” che domina gli impulsi) e ci porta a reazione istintive e pensieri negativi che si autoalimentano.

Teniamo presente che negare il pericolo adottando addirittura comportamenti a rischio per la nostra e altrui salute può rappresentare un meccanismo di difesa messo in atto proprio in risposta alla paura.

?QUALI TIPOLOGIE DI IRRAZIONALITÀ POTREMMO SPERIMENTARE?

Tantissime, i bias cognitivi (delle specie di “trappole psicologiche” che modificano i nostri giudizi, le nostre scelte e comportamenti) sono davvero decine e decine. In questo specifico momento storico potremmo sperimentare:

  • l’impact bias, ossia la tendenza a sovrastimare – nel bene e nel male – gli impatti che gli eventi avranno sulla nostra vita, penalizzando la qualità con cui viviamo il momento presente;
  • il framing effect, di cui avevo brevemente parlato in questo post https://www.linkedin.com/posts/silviamargoni_coronavirus-stayscientific-silviamargoni-activity-6638075700442091520-1cny mostrando come i nostri giudizi, pensieri e scelte vengano fortemente influenzati dal modo in cui vengono presentati i dati;
  • normalcy bias, la tendenza (contraria all’impact bias) a credere che le cose funzioneranno in futuro nel modo in cui normalmente hanno funzionato in passato e quindi a sottovalutare sia la probabilità di un disastro che i suoi possibili effetti (circa il 70% delle persone è soggetto al normalcy bias durante un disastro);
  • l’endowement effect, cioé la tendenza a valutare molto di più la perdita di qualcosa già in nostro possesso rispetto all’idea di guadagnare la stessa identica cosa (ad esempio: preferisco che mi venga data mezza pizza oppure una pizza intera a cui viene asportata metà porzione? Abbiamo mai sentito così tanto bisogno di stare all’aria aperta come in questo periodo in cui ci è stata tolta la possibilità di uscire?);
  • la reattanza, che è la naturale propensione ad opporci inconsciamente agli ordini e alle imposizioni che limitano la nostra libertà di azione e/o pensiero;
  • e molti altri.

Rabbia, ansia, tristezza, preoccupazione, paura sono alterazioni del nostro sistema nervoso che generano modifiche nel nostro battito cardiaco, sudorazione, respiro amplificando il nostro malessere (e quello altrui). È sufficiente pensare a situazioni che fanno emergere queste emozioni per provarle realmente a livello cerebrale e fisico.

?DOBBIAMO QUINDI RINNEGARE LE NOSTRE PAURE?

Assolutamente NO! Dobbiamo «solo» imparare a gestirle. Combattere le emozioni, respingerle o rifiutarle può farle invece riaffiorare portando ad altre problematiche di tipo psicologico. Per “gestione” delle emozioni si intende:

  1. Essere CONSAPEVOLI del fatto che siamo preoccupati o abbiamo paura.
  2. ACCETTARE ciò che proviamo.
  3. ANALIZZARE le nostre emozioni come se fossimo degli scienziati, osservando senza giudizio la nostra reazione.

Ricordiamoci che NON POSSIAMO CONTROLLARE GLI EVENTI ma possiamo SCEGLIERE COME REAGIRE a ciò che ci accade. Non fuggite dai problemi, non combattete e non arrendetevi ma osservate la vostra reazione ai problemi anziché farvi coinvolgere. Stringete amicizia con le vostre emozioni, date loro il benvenuto, notate che sono prodotti passeggeri della vostra mente e che potete controllare la relazione che tenete con loro.
“Avrei tanto desiderato che tutto ciò non fosse accaduto ai miei giorni!”, esclamò Frodo. “Anch’io”, annuì Gandalf, “come d’altronde tutti coloro che vivono questi avvenimenti. Ma non tocca a noi scegliere. Tutto ciò che possiamo decidere è come disporre del tempo che ci è dato.” J.R. R. Tolkien – Il Signore degli anelli

SCEGLIAMO DI STAR BENE! In qualunque momento della nostra vita possiamo scegliere di stare bene o stare male. Perciò, se ci alleniamo a focalizzare la nostra attenzione su ciò che ci rilassa anziché su ciò che ci spaventa ci rafforziamo mentalmente, emotivamente e fisicamente (ricordate il Framing Effect?).

?COSA POSSIAMO FARE PER MANTENERE IL NOSTRO BENESSERE MENTALE? Ecco alcuni consigli pratici:

  • Immaginate scenari positivi (anche attraverso l’uso di tecniche di visualizzazione) per stimolare il rilascio dei cosiddetti happy chemicals, in particolare la dopamina che media nel nostro cervello sensazioni di piacere e gratificazione
  • Cogliete i lati positivi del presente e siate grati per ciò che avete, anche piccoli dettagli, coltivando la gratitudine
  • Ridete
  • Se conoscete la mindfulness, praticatela con costanza ogni giorno
  • Ripensate a un ricordo che vi infonda calma, serenità o felicità
  • Coltivate gli affetti per favorire il rilascio di ossitocina (il cosiddetto “ormone dell’amore” che, tra le altre funzioni, abbassa i livelli di cortisolo inducendo alla fiducia e funge anche da antinfiammatorio favorendo maggior resistenza al dolore).

Ecco infine un link al Vademecum Psicologico stilato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi: https://www.psy.it/vademecum-psicologico-coronavirus-per-i-cittadini-perche-le-paure-possono-diventare-panico-e-come-proteggersi-con-comportamenti-adeguati-con-pensieri-corretti-e-emozioni-fondate. Qualora avessi bisogno di aiuto, non esitare a contattare uno/a psicologo/a.

Il mio sincero augurio va a tutti noi, nella speranza che questa situazione surreale finisca quanto prima. Cerchiamo di cogliere il lato positivo da tutto questo, per liberarci del superfluo e comprendere le vere priorità delle nostre esistenze, il nostro scopo. Ritrovarci nelle piccole cose, negli affetti che ora più che mai sono importanti. Non #andràtuttobene, ma sicuramente #celafaremo! ?

UN ABBRACCIO VIRTUALE ❤

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